Maurizio Nannucci

Maurizio Nannucci ha posto nel 1998 la sua scritta luminosa sul tetto della GAM di Torino, in un ambiguo gioco tra l’insegna da negozio o da locale e il più serioso statuto del museo pubblico. Del resto i musei d’arte sono chiamati ad assumersi la responsabilità di dichiarare, di raccontare, di spiegare quanto conservano e presentano al pubblico. Non è inopportuno dunque che possano pubblicare un proprio statement e Nannucci ne ha pensato uno perfetto per la GAM, museo di lunga tradizione, ma strettamente legato al continuo evolvere dell’arte nella sua attualità. La sua scritta ricorda alla città come tutta l’arte nasca contemporanea, a immagine del proprio presente. Ma Nannucci asserisce con quest’opera anche una convinzione ulteriore e complementare alla prima: l’arte nasce nel tempo ma non gli appartiene. L’arte è immersa in una dimensione liminale dell’espressione: travalica la propria breve stagione per farsi immemoriale ed eterna, costantemente rinnovata dal fluire della storia, sempre contemporanea nella vitalità dei propri significati che si rigenerano ogni giorno, in continuo dialogo con le nuove opere che vanno ridefinendo ad ogni passo cosa sia l’arte stessa e cosa possa divenire.   

Elena Volpato
Conservatore GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino